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FA-RE MUSICA

La musica nelle civiltà antiche

La musica nelle civiltà antiche
La musica è presente nella storia dell’uomo fin da epoche antichissime, 
anteriori di molti secoli alle grandi civiltà del Mediterraneo.

Sulla sua origine gli studiosi hanno elaborato delle ipotesi: 
- l’uomo imita il canto degli uccelli;

- l’origine della musica è nei battiti regolari causati da movimenti del corpo o da strumenti di lavoro;
- i richiami vocali per la caccia o per il combattimento rappresentano il primo passo verso la musica.
Quali sono stati i primi strumenti? La voce, sicuramente. 
E poi, all’inizio, strumenti per la caccia o per la vita quotidiana, utilizzati anche per un uso...musicale: 
pietre, bastoni, ed altro. In seguito gli uomini realizzarono i primi strumenti musicali, 
costruiti con membrane, legni, canne, corde, piastre di metallo. 
La musica nel medioevo
Il periodo si può suddividere in Alto Medioevo (dal 476 al 1000) e in Basso Medioevo (dal 1000 al 1453).
Le testimonianze sulla musica dell'Alto medioevo sono legate alla musica sacra: al canto gregoriano e alla nascita della polifonia.
Nonostante ciò, sicuramente la musica era diffusa anche tra la popolazione comune.
Solo dopo lo sviluppo della scrittura musicale, però, riusciamo a ricostruirla. 
Ciò accadde nel Basso Medioevo, di cui, quindi, possiamo apprezzare un gran numero di musiche:
quelle della chiesa (Ars antiqua, mottetti), quelle della devozione popolare (laudi), quelle cortesi (le chanson), quelle dei clerici vagantes (carmina Burana), quelle dei menestrelli e giullari.
I CARMINA BURANA

Agli studenti che si spostavano da un’università all’altra dell’Europa è attribuita la larga diffusione che ebbe nel Medioevo la poesia goliardica. Con i loro canti, essi animavano le feste del carnevale, in cui regole e tabù erano provvisoriamente aboliti. I più noti sono i Carmina Burana (che significa Poesie di Beuren), cioè quel gruppo di trecento canti, prevalentemente anonimi, scritti in latino, tedesco, francese, tra il XII-XIII secolo, e ritrovati, nel 1803, nel monastero benedettino di Benediktbeuren, presso Monaco di Baviera. 

Alcuni testi della raccolta, tra cui, ad esempio, quello intitolato Oh Fortuna, sono stati musicati nel 1937 dal compositore tedesco Carl Orff (1895-1982) per coro e orchestra, ma in origine la loro musica aveva le caratteristiche tipiche di molti canti medievali, sillabica, monodica e accompagnata da semplici melodie di strumenti tipici. 

Quello che potete ascoltare è proprio Oh Fortuna: si tratta di un inno goliardico che canta un tema molto sentito da questi giovani quello della Fortuna, o meglio, della Sorte, del Fato. Le parole spiegano come la sorte da favorevole possa diventare avversa, e come comandi su qualunque elemento.
Il brano è eseguito dagli studenti di seconda media con tastiere, metallofoni, xilofoni e flauti.

 

il canto gregoriano

Il canto gregoriano
Lavoro degli alunni di I media
La nascita della Polifonia
Lavoro realizzato dagli alunni di prima
Nascita della scrittura musicale
Lavoro realizzato dagli alunni di prima
La diffusione di nuovi strumenti musicali
lavoro realizzato dagli alunni di prima
Gli strumenti ad arco
lavoro realizzato dagli alunni di prima
La musica nel Rinascimento
L'arte del rinascimento spesso ci mostra persone che stanno suonando o danzando. Da queste immagini possiamo comprendere l'uso che della musica si faceva nei diversi contesti e nelle diverse occasioni. Qui vediamo un'immagine di danza popolare accompagnata da cornamuse e un'immagine che ritrae alcune fanciulle alle prese con una musica per voce, liuto e flauto.
I filoni che si sviluppano nel Rinascimento, infatti sono:

MUSICA PROFANA 
1- Popolare: la Frottola è il tipo più comune di canzone rinascimentale italiana. La melodia è semplice e sillabica, scandita dal ritmo di pronuncia delle parole. Gran merito dei compositori di frottole, infatti, fu proprio quello di rendere chiaramente il testo letterario con un rigoroso sillabismo e con la massima concordanza tra metro poetico e ritmo musicale.
2 - Colta: il Madrigale è una composizione vocale polifonica con testo poetico tratto da grandi autori (Tasso, Ariosto, Boccaccio, Petrarca). Dal punto di vista musicale è caratterizzato da una polifonia molto complessa e una struttura libera (che non si ripete mai). Al suo interno erano presenti i cosiddetti Madrigalismi, ovvero dei modi di rappresentare musicalmente le emozioni e di illustrare con la musica alcune immagini del testo poetico.

MUSICA SACRA: il Mottetto (vd. pagina seguente)


MUSICA SACRA: Il Mottetto
il termine deriva dal francese 'mot' (parola) ed indica un componimento musicale polifonico vocale o strumentale, da eseguire in ambito liturgico. La musica sacra rinascimentale si fa sempre più complessa grazie a procedimenti contrappuntistici molto elaborati.
LA MUSICA BAROCCA - il 1600
Il Mito di Orfeo ed Euridice
ispirò i primi creatori del Melodramma
Il mito di Orfeo ed Euridice - parte seconda
Claudio Monteverdi - L'Arianna
Si tratta di un’opera che purtroppo è andata nella sua interezza perduta. Se ne conserva un unico brano, ovvero il cosiddetto Lamento di Arianna: il lamento che Arianna canta dopo che si sveglia, sull’isola di Nasso, e si accorge che nella notte Teseo è salpato abbandonandola. Il brano è giunto fino a noi perché all’epoca ebbe un successo enorme: le cronache raccontano di come tutti, nel pubblico, piangessero, turbati e profondamente commossi dalla disperazione di Arianna. Il merito di questa reazione commossa del pubblico fu certo dovuto anche alla grande espressività dell’interprete, l’attrice Virginia Andreini. Il fatto che Monteverdi decise di affidare la parte ad un’attrice più che una cantante, è indicativo: nel melodramma delle origini, basato sul ‘recitar cantando’, ciò che contava era soprattutto il ‘dire’ le parole, recitarle, comunicando emozioni.
Le colonne sonore
La musica nell'età contemporanea è spesso utilizzata in unione ad altre forme di comunicazione. In particolare nel cinema essa rappresenta la SOUNDTRACK di un film, ovvero la traccia sonora. E' preferibile utilizzare il termine Soundtrack al posto di Colonna sonora, poichè con la dicitura colonna sonora si fa riferimento anche ad altri elementi sonori presenti nei film: rumori e voci. La sigla OST significa Original Soundtrack, "traccia sonora originale", dove "originale" indica che è stata composta espressamente per una determinata opera.

Ascoltiamo (cliccando sull'icona dell'altoparlante in alto a destra) gli alunni di terza media che suonano l'OST del film Il Signore degli Anelli. Si tratta del brano intitolato May it be, composto da Enya. Gli strumenti utilizzati sono: tastiere, metallofoni, xilofono, flauto e campane tubolari.
ANALIZZARE UNA SONORIZZAZIONE
Significa descrivere che cosa si vede e che cosa si sente (musica - rumori - voci) per capire quali particolari immagini il regista ha voluto sottolineare e quali, invece, tralasciare. Si può compilare, ad esempio, una tabella di questo tipo:
LA MUSICA LEGGERA
Il termine musica leggera si riferisce a tutta quella produzione musicale di consumo, creata per essere divulgata e diffusa tra le grandi masse popolari. L'espressione indica che si tratta di musica di facile ascolto, poco elaborata e spesso destinata a semplice intrattenimento. Si usa chiamarla anche pop music.

Musica leggera

FACCIAMO L'ORCHESTRA
In questo video la classe I esegue il brano Fratello Sole Sorella Luna, composto da R. Ortolani per l'omonimo film di F. Zeffirelli, dedicato alla figura di San Francesco. L'ensemble è costituito da Flauti, xilofono, metallofoni, rullante, tastiere e violino.
I pirati dei caraibi
La coinvolgente soundtrack del film ha accompagnato la classe seconda nelle esercitazioni pratiche dell'ultima parte dell'anno scolastico. L'arrangiamento che sentite è a tre voci, e l'esecuzione è realizzata con un ensemble molto vario di strumenti: xilofoni, metallofoni, tastiere, percussioni.