Nel cuore dell’inverno un’anziana coppia nordirlandese si concede una breve vacanza ad Amsterdam. Gerry e Stella si portano dietro il bagaglio di un lunghissimo matrimonio. È un matrimonio a tratti ancora denso di attenzioni e di tenerezza, che gli anni non sono riusciti a soffocare, ma la lontananza da casa e dalla rassicurante routine, dietro cui è diventato facile nascondersi, li costringe a fare i conti con la distanza che si è creata tra loro. Hanno sviluppato abitudini e convinzioni non condivise, germogliate da un seme piantato, forse, già decenni prima a Belfast, la città da cui sono fuggiti durante i disordini, preferendole la Scozia. Gerry, che una volta era un architetto, è smemorato e pieno di fisse. Stella è stanca del proprio stile di vita, preoccupata per il loro matrimonio e arrabbiata per il poco rispetto che il marito dimostra per la sua fede religiosa. Amsterdam dunque, con i suoi canali increspati dal vento gelido, con le sue case alte e strette, fa da sfondo a un viaggio nell’intimità della coppia; fa da ponte tra un lungo passato e un futuro più breve, ma ancora da progettare.
Il vecchio Harry Eide scompare nelle regioni selvagge che circondano la cittadina di Gunflint, nel Minnesota. Non è la prima volta che si confronta con le foreste spazzate dal gelo invernale: trent'anni prima ci ha portato il figlio Gustav, allora diciottenne. Quando Harry viene dichiarato morto, è proprio Gustav a raccontare a Berit Lovig di quel lungo, estenuante inverno. Berit è la donna che amava suo padre e che, negli ultimi trent'anni, gli è stata vicina. Le racconta della paura, delle mappe imprecise, del freddo e della sensazione di non farcela. Soprattutto, le dice che quel viaggio era per Harry l'unico modo per mostrarsi degno di lei. Un tentativo disperato, per poco non finito in tragedia, ma che, come un'iniziazione, ha fatto del padre l'uomo che è stato e di Gus l'uomo che è.
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Racconti d'inverno
«Riuscire a trasformare le vicende della propria vita in racconto è una grande gioia: forse l’unica felicità che un essere umano possa trovare su questa terra»
Ogni stagione dell'anno ha le sue suggestioni e le sue storie irrinunciabili, che sanno raccontare la meraviglia e l'inquietudine di fronte alla natura: la gioia imprevedibile della primavera, lo sfarzo dell'estate, le benedizioni dell'autunno e infine la cupa allegria delle feste d'inverno. Immaginate un camino acceso, odore di resina bruciata e volti illuminati dal fuoco prima di sfogliare le pagine di questa breve raccolta, che propone alcune ballate invernali tradizionali commiste a leggende popolari da tutto il mondo.
Nel corso del Settecento, il mondo moderno si è garantito il lusso di poterlo ammirare da dietro un vetro nel tepore di una stanza ben riscaldata: da allora l'inverno ha smesso di essere soltanto una stagione buia e gelida ed è diventato molto altro e molto di più. Parte da questa constatazione Adam Gopnik per accompagnarci in un eclettico viaggio tra gli artisti, i libri, le musiche, le mode che hanno forgiato la nostra nuova visione dell'inverno. Scopriamo così come una poesia abbia imposto l'immagine del piacere borghese di radunarsi intorno a un camino mentre fuori nevica; come un'illustrazione abbia sancito il sincretismo tra Natale dei consumi e Natale degli affetti; come la passione per le stampe giapponesi abbia ammorbidito la nostra visione del freddo; come i resoconti delle esplorazioni polari abbiano dato vita a un nuovo senso dell'avventura. L'inverno aspro con cui i romantici tedeschi identificavano lo spirito nordico - in contrapposizione al razionalismo illuminista - nel tempo ha ceduto il passo alle eleganti mollezze di quello ritratto dagli impressionisti; i mesi invernali hanno trovato le loro forme di svago, dal sottile erotismo delle piste di pattinaggio alle folle dello shopping, e l'estetica boreale delle festività di fine anno ha conquistato anche i climi mediterranei, in un profluvio di neve finta, abeti, renne e rami di vischio.
Il gelo e la neve: una bianca, gentile, morte che porta in sé nascosta la promessa della vita. Raccontare l’inverno obbliga a fare i conti con le nostre paure e i nostri limiti, e con una parte profonda della storia umana: le grandi glaciazioni, la lotta per la sopravvivenza, ma anche un’attesa di rinascita che si riflette nei miti e nelle feste più antiche. Stagione della sospensione, tanto dei lavori agricoli quanto della guerra, e al contempo uno dei momenti cardine dell’anno, per i suoi riti religiosi e la speranza di rinnovamento che essi portavano. Inseguirla nei secoli significa narrare di cacciatori, malattie, estenuanti ritirate militari, ma anche di esseri fatati nascosti nel cuore della terra, di feste e magie a lume di candela, di veglie davanti al fuoco. Dipinti, musiche, storie, dove il freddo e il mistero si fanno protagonisti. E così per secoli, sino a un presente globalizzato in cui l’inverno appare arretrare di fronte ai mutamenti globali; e quel senso di sospensione, festivo e mortale al tempo stesso, oscilla tra richiami sempre più commerciali e un bisogno profondo, intimo, al quale ci accorgiamo di dovere ancora attingere.
Alcuni giardini, oltre ai semplici tocchi suggestivi della neve e della brina, sono stati intenzionalmente creati per essere attraenti e variopinti in pieno inverno: è ad essi che questo libro è dedicato. Infatti, l'impiego giudizioso di alberi dalle splendide cortecce, di sempreverdi e di arbusti dai rami intensamente colorati, nonché di altre piante che fioriscono sfidando il freddo, permettono di tramutare il giardino in una fantasmagoria di colori sfavillanti e fragranze sottili. Dal 2007, Cédric Pollet percorre la Francia e l'Inghilterra alla ricerca dei giardini d'inverno più affascinanti, facendoci scoprire 20 luoghi d'eccezione e le composizioni più incantevoli: tante idee seducenti che stimoleranno i giardinieri a « dipingere » il loro giardino e a reinventare una stagione così spesso trascurata. Numerose foto grafie mostrano le stesse composizioni in stagioni diverse, poiché i giardini d'inverno più riusciti sono quelli che mantengono inalterata la loro bellezza tutto l'anno. L'ultima parte del libro, dedicata alla tavolozza di piante imprescindibili per realizzare questo tipo di giardino, è arricchita di informazioni inedite sulle cortecce e i fusti colorati.
I libri delle stagioni di Rotraut Susanne Berner raccontano le infinite storie di una piccola città: ci sono case e strade, oche e vecchi amici, coppie che si amano, bambini che giocano e animali che scappano e vengono ritrovati. Ora è inverno. Fa freddo e comincia a nevicare. Il laghetto nel parco è gelato e si può pattinare. Lisa perde ancora l'autobus. Nico, il pappagallo di Lina, vola via. E qualcuno ha smarrito un portafoglio rosso.
Inverno delle meraviglie. Chi vive nascosto nella neve?
Viaggia in un incantevole paesaggio pieno di neve grazie a questo libro fustellato. Sfoglia le pagine, incontra tutti i piccoli protagonisti della storia e divertiti con loro tra le bellissime montagne in inverno!
"Oggi mi sono svegliato e la mamma mi ha detto che posso restare ancora a letto perché non c'è scuola. Il pulmino della scuola è rimasto bloccato per neve. La neve? Non ho voglia di restare a letto! Voglio subito vestirmi e andare a giocare fuori! Sfortunatamente mamma me lo vieta. "Uscirai quando avrà smesso di nevicare, altrimenti ti prendi il raffreddore". Posso solo fare una piccola uscita sul balcone. Tutto è tranquillo, non ci sono automobili né passanti. Ascoltiamo il silenzio della neve che cade e si ha l'impressione di essere soli sulla terra. A mezzogiorno, la neve cade ancora e anche all'ora della merenda. Solo a sera, proprio quando è l'ora di andare a letto, la nevicata si ferma e sotto le stelle posso finalmente giocare nella neve con la mamma."
Inverno delle meraviglie. Chi vive nascosto nella neve?
Arriva la neve nella valle dei Mumin, decisi ad abbandonare la tradizione troppo noiosa del letargo. Ma ecco il signor Brio, innamorato dell'inverno che tempra e rinvigorisce, fanatico della forma fisica e della competizione, che all'improvviso trascina tutti nelle sue spericolate gare di sci e fa perdere la testa a Mimla e Grugnina. Come se il freddo non bastasse a complicare la vita, Mumin deve vedersela ora con le follie dello sport.
Inverno: tempo di venti forti, gelate notturne, brividi di freddo. Ma anche di giochi davanti al fuoco, di coperte morbide e di abbracci stretti che riscaldano la vita di Orso e Scoiattolo, i protagonisti de ''La neve in tasca''. Tanti anni sono passati da quando Papà Orso ha costruito la sua tana dentro una vecchia quercia, ma solo da tre la condivide con il Piccolo Scoiattolo. Orso insegna a Scoiattolo tutti i segreti della foresta, i luoghi più interessanti da scoprire, le pozzanghere più divertenti in cui saltare, ma c'è ancora una cosa che Scoiattolo non ha mai sperimentato: la neve. Quando finalmente la neve arriva Scoiattolo è incantato dalla magia che ricopre tutta la foresta ma, ahimè, Orso si è preso un brutto raffreddore! Scoiattolo non ha dubbi: porterà a Orso il più bel fiocco di neve che riuscirà a trovare, custodito nella tasca della sua giacca... Un albo pieno di amore e di scoperte, illustrato con delicatezza da Yu Rong, la mano perfetta per accompagnare questa bellissima storia firmata da Rachel Bright che riscalderà anche gli inverni più freddi.